NON
PRETENDI LA NOTTE
Non
pretendi la notte, evochi la rotta
con
svagato malumore, ti lasci condurre
nella
mia passione. Sul ponte d’ingresso
al
primo scatto respiro dentro i timpani
annuso
con pudore, depongo sulla strada
te
e la luce, proprio là dove s’intrecciano
i
voli. Le scale, le porte ariose annunciano
il
ritrovato senso.
Se
mi baci la fronte, con la lingua
scali
e scagli fendenti, bevi acque
dell’ultima
altura, nel tepore
sotto
le bende, in balia di un’erba
curiosa
sono bimba esangue
nella
paglia dimoro
sotto
la diga che rintocca.
Da
Ponte
d’ingresso,
Rossi e Spera Editori, 1986
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