EPPURE
Per
gli incolori
che
non hanno canto
neppure
il grido,
per
chi solo transita
senza
nemmeno raccontare il suo respiro,
per
i dispersi nelle tane, nei meandri
dove
non c'è segno, né nido,
per
gli oscurati dal sole altrui,
per
la polvere
di
cui non si può dire la storia,
per
i non nati mai
perché
non furono riconosciuti,
per
gli inni che nessuno canta
essendo
solo desiderio spento,
per
le grandi solitudini che si affollano
i
sentieri persi
gli
occhi chiusi
i
reclusi nelle carceri d'ombra
per
gli innominati,
i
semplici deserti:
fiume
senza bandiere senza sponde
eppure
eterno fiume dell’esistere.
da L'alta febbre del fare, Mondadori, 1994
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