C’è una bellezza
che sovrasta
e travolge a distanza.
Si riconosce
per la forza
che tutto ammutolisce
e per la coincidenza
tra l’apice e l’inizio
della fine.
Ma l’altra
non è data mai
in partenza.
La precede
l’asprezza
il masticare lento
il fare posto.
Poi accade
un capovolgersi
di altezze
se si stacca
dal fuoco passeggero
una lingua
tra i rovi
una lucentezza
che si conserva
ardente
nella prova.
da L'ultimo quarto del giorno, La Vita Felice, 2018
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