PARTENZA
a mia madre
I.
Unico quel
soggetto ritto sul tavolo
di lavoro fitto di
promesse e suoni
magici. Sulla
storia di questi
inautentici giorni
e sul limite
invalicabile
traccio le linee del futuro.
Vuoti e arabeschi,
celie sul biondo
timido; si fa
coraggio all’alba
documento in
anticipo e già s’inceppa.
Ma il canto di
città per poco
avvolge l’inverno
di grande forza
e coraggio; con
primi scritti
alle spalle disegnati
da lunghi
sguardi, folla
nelle chiome degli alberi.
Anni raccolti dai
miei occhi, grida
d’epoca, riflessi
come giostre chiassose.
II.
È quando prende il
volo ogni regola
e si alza un
impetuoso vento.
Sembra il pianeta prosciugarsi,
ma è l’avvio che consuma
o spaventa.
Quello dell’ora
morta è un corpo
sconfitto che ho
chiuso nel silenzio
con un atto di forza.
Sulla strada è proibito
voltarsi
indietro per sorridere
ai saluti
del paese lontano.
Un freddo intenso
lo avvolge e lo
distrugge.
Ci siamo persi nel
bosco e a un richiamo
di notte siamo
usciti, sembra quasi
di rompere la vita
o di tagliare
all’estrema latitudine
un uso
vecchio di
abitudini. E un salto
in avanti rincuora
tra tanti resti:
spinta dal basso
nel ciclo dei ritorni.
da Poesia verso…, Mayone, Roma 1982
La notte fra il 5 e il 6 di questo mese ci ha lasciati il poeta e amico Alberto Toni. Voglio ricordarlo dedicandoli questa settimana di Poesie senza pari.
Il rito funebre di terrà mercoledì alle ore 14 presso la chiesa di S. Maria Maddalena de' Pazzi.
Un triste momento per la poesia, quando ci lascia un poeta il presente s'impoverisce, il tempo perde un suo cantore per eternare il chiasso quotidiano.
RispondiEliminaUna voce poetica gentile quella di Alberto, che ci consola nella perdita del suo strumento di vita.
Parteciperò da lontano alle esequie soltanto con una preghiera.
Un caro saluto
Francesco