mercoledì 16 ottobre 2019

Luigi Amendola


MA TU SEI LA MIA STELLA

Ma tu sei la mia stella,
mia rovina,
ché un niente ci distanzia
anima sola.
E vedi l’occaso t’ammoina
nell’aura, nell’ovale imbronciato
mia vaghezza e spina.
Ed ho ritegno, vedi,
a nominare le coppe
i fianchi molli e le anche,
il grembo capelvenere.
E bevo quest’attesa, bevo la volta,
il lento dorso
il calco a ferro e dolce fiamma,
il cuore tuo ronzone, donna.


dalla raccolta inedita Acquedotto felice




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