Tutto
ciò contiene la virtù,
non
un vuoto, ma un pieno.
Come
rifatte sono le cose
che
non puoi più vedere
se
non in una loro leggerissima
trasmutazione.
Abbandonarle
non
potevi, non dovevi.
Ingoiarle,
come bocconi
ardenti,
trasmutarle
rendendone
la sostanza vera,
come
tutto quello che è tuo.
Oh
siamo dunque noi
simili
manipolatori,
da
riempire tutto il vuoto
del
mondo con la nostra sola
forza
di umiltà. Così intensamente
guardiamo,
come quei poveri raggi
del
sole, spinti al travaglio
di
ogni giorno. Non è questa
una
chimica della realtà,
che
ogni piccolo sforzo compie?
Ecco
arrivano i cavalli di nozze
attorno
di un interno bordo
di
un porto di Traiano. E le musiche
dolci
di Ciaikovsky, come fuochi
d’artificio,
salgono nell’aria.
Tutto
hanno portato dentro
che
sembrava l’occhio spento
di
un lago. Intorno intorno
è
la magnificenza dei pini.
Sull’alto
cristallo del cielo
le
corde vere dei nostri cuori,
ora
così messe a festa,
nell’intensità
di un loro suono.
Persone
che camminano,
quasi
da sembrare Idee.
(inedito
da Cavallucci marini)
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