mercoledì 20 maggio 2020

Luigi Picchi


ULTIME PAROLE TASSO A SANT’ONOFRIO IN ROMA

Oh Mondo, oh Vita, oh Cosmo tutto,
or ora indagato dall’ostinato Galileo
che metodico vi scruta con audace
specillo, da voi mi congedo, stanco
e deluso, come pure voi di me delusi
(o forse indifferenti). Ho scritto
così tanto da circumnavigare il globo
intero. Ma a che? Chi mi leggerà?
Chi mi ricorderà? Amici porteranno
nella tomba la memoria di me, del mio
canto convulso. Mi faranno corteo
i miei infelici eroi, più di me sconfitti
e afflitti? Erminia, Clorinda, Armida,
materne e sororali al mio capezzale?
Tancredi, Rinaldo o il gran Goffredo
veglieranno forse la mia agonia?
Non loro, ma San Benedetto, Michele
Arcangelo e la Vergine m’assistano
nell’estremo passo! Con loro voglio
cominciar il celeste conversar, non
con terreni simulacri! Anime beate,
venitemi voi incontro, non i miei
fantasmi! Troppo delirai! Or voglio
ricompormi in pace e quietarmi
per il nuovo regno dove umano alloro
non conta, ma di luce un manto
e fiori di virtù. Lascio qui la bisaccia
dei miei vani, erranti pensieri. Nudo
entrerò. Solo raccomando a qualche
devoto alunno dei miei versi il secondo
poema eroico, quello tutto marziale
che Eros infine umiliò: La Gerusalemme
Conquistata. Dimenticate la Liberata,
il fatuo Aminta, i queruli madrigali,
le torbide tragedie, i mondani Dialoghi.
Resti infine il nuovo De rerum Natura,
della biblica creazione l’epica cronaca.       

(inedita)                     

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