ULTIME PAROLE TASSO A SANT’ONOFRIO IN ROMA
Oh Mondo,
oh Vita, oh Cosmo tutto,
or ora
indagato dall’ostinato Galileo
che
metodico vi scruta con audace
specillo,
da voi mi congedo, stanco
e deluso,
come pure voi di me delusi
(o forse indifferenti).
Ho scritto
così
tanto da circumnavigare il globo
intero.
Ma a che? Chi mi leggerà?
Chi mi
ricorderà? Amici porteranno
nella
tomba la memoria di me, del mio
canto convulso.
Mi faranno corteo
i miei infelici
eroi, più di me sconfitti
e afflitti?
Erminia, Clorinda, Armida,
materne e
sororali al mio capezzale?
Tancredi,
Rinaldo o il gran Goffredo
veglieranno
forse la mia agonia?
Non loro,
ma San Benedetto, Michele
Arcangelo
e la Vergine m’assistano
nell’estremo
passo! Con loro voglio
cominciar
il celeste conversar, non
con
terreni simulacri! Anime beate,
venitemi
voi incontro, non i miei
fantasmi!
Troppo delirai! Or voglio
ricompormi
in pace e quietarmi
per il
nuovo regno dove umano alloro
non
conta, ma di luce un manto
e fiori
di virtù. Lascio qui la bisaccia
dei miei
vani, erranti pensieri. Nudo
entrerò. Solo
raccomando a qualche
devoto alunno
dei miei versi il secondo
poema
eroico, quello tutto marziale
che Eros
infine umiliò: La Gerusalemme
Conquistata. Dimenticate
la Liberata,
il fatuo Aminta, i queruli madrigali,
le
torbide tragedie, i mondani Dialoghi.
Resti infine
il nuovo De rerum Natura,
della
biblica creazione l’epica cronaca.
(inedita)
molto bella,complimenti,OLga
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