mercoledì 13 maggio 2020

Rita Iacomino


(SENZA TITOLO)


Questo è il lungo poema che nessuno scrisse
che volle nascere da solo nel tiepido letto di belle stagioni finite.
Nacque nella mente,
in una o più menti aperte nei dormiveglia domenicali
un poema di nuvole, assonnato
un poema per sonnambuli
adottato da tutti ché tutti avrebbero voluto scrivere
                                                  e che nessuno scrisse.

Fu il tragico di un giorno di riposo che ci portò improvvisa alla coscienza
l’esistenza di parole inutili che non volevano essere scritte.
Sfidando l’abulico vuoto in cui galleggiava il testo
tra il sonno e la veglia le cogliemmo: parole anche garbate, silenziose
meste
            -e noi volevamo farne rumore.

Questo è il lungo poema che nessuno scrisse
poiché risvegliati dal sonno ancora a lungo dormimmo.
E come pietra fu il nostro sogno una dura sostanza
atta a costruire un mondo in apparenza vero ma che no, vero non fu mai.

Questo lungo poema che nessuno scrisse somiglia già da ora
ad una donna bellissima che tutti hanno amato e nessuno ha mai veramente voluto.
Il lungo poema è una donna rimasta sola
che per non perdere la faccia sorride misteriosa.


da Cronache dalla sparizione del mondo, poemetto inedito 



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