mercoledì 14 dicembre 2022

Jean-Claude Izzo

 BRACI DELLA MEMORIA


   Laggiù.

   Rovine si lamentano in una lingua già d'altri tempi.

   Païs.

   Laggiù, e le pietre, di faccia al cielo, da ieri, da sempre.

   Presenza. assenza.

   Fra il terremoto e la pietrificazione, la cieca frana dei muri si  spande sulle nostre memorie.

   Laggiù.

   Pietre per sempre...

   Colonne spezzate, vestigia...

   Pietre di fango ricoperte, abbandonate all'oblio, ai fadarellos che popolano ormai la campagna.

   Laggiù, e le ore accumulate.

   E il silenzio.

   E il silenzio infuocato vicino al meriggio.

   Bianche, le ore rivelano sulle pietre la profondità del sole.

   Bianchezza mortale, fino all'immobilità.

   Che sono diventate le parole, la lingua, gli uomini che davano forza alle parole con la bellezza delle mietiture?

   E il silenzio che urla nel silenzio.


Traduzione di Annalisa Comes


da Lontano da ogni riva, Ensemble, 2018


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