mercoledì 10 settembre 2014

Georg Trakl

ROMANZA NOTTURNA

Il solitario sotto al firmamento
imbocca a notte silenziose strade.
Si desta il bimbo da sogni sgomento,
grigio alla luna il viso suo decade.

Sciolti i capelli, lacrima la pazza
alla finestra dietro l’inferriata.
Passa sul lago in dolce traversata
col caro innamorato la ragazza.

Nel vino l’omicida smorfie annega,
l’infermo della morte prova orrore.
La monaca ferita e nuda prega
davanti al suo piagato Redentore.

La madre canta nel sonno leggero.
Fissa la notte, in pace, il bimbo bello
con quel suo sguardo in tutto veritiero.
Grasse rosate scoppian nel bordello.

Nella cantina il morto a lume fioco
sul muro con la bianca mano traccia
il ghignante silenzio d’una faccia.
Il dormente bisbiglia ancora un poco.

Traduzione di Ervino Pocar

da Poesie, BUR, 1990

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