CIÒ CHE DISSE LA BALENA
Ah, Manhattan, coi tuoi condomini
più alti dei colli toscani, dei paesi di collina,
le imponenti colonne, nessuna in rovina!
Me ne stavo in mutande, in mezzo a te,
lottando con le parole e il silenzio; dai radiatori
con superbia i sifoni sbuffavano vapore
nella mia camera e in quella di lei –
che batteva sulla sincerità; io, sulla verità:
la fusione alfine produsse coltelli.
Decollai come un missile da Baikonur.
Per come sento ora, per come la vedo, nella storia
contemporanea ci vorrebbe più umorismo!
Mi ritirerò nella Foresta Nera,
rinchiuso fra i pini ed i libri.
Traduzione di Francesco Dalessandro
da In the Instant's Guise, Selected Poems 1978-2011, 2011
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