mercoledì 29 aprile 2015

Gary Snyder

BRUCIANDO, 8

John Muir sul Monte Ritter:

Dopo averne lungamente scrutato il volto,
Cominciai a scalarlo, scegliendo i miei appigli
Con grande attenzione. Arrivato a metà
Dalla cima, mi trovai improvvisamente
Fermo senza vie d’uscita, con le braccia tese
Strettamente aggrappate al volto della roccia
Incapace di muovere una mano o un piede
Né verso l’alto né verso il basso. La mia sorte
Sembrava decisa. DEVO cadere.
Ci sarà un attimo di
Sgomento, e poi, 
Un capitombolo senza vita giù per la rupe
Fino al ghiacciaio sottostante.
La mia mente sembrava invasa da un
Fumo soffocante. Questa terribile eclisse
Durò solo un attimo, quando la vita rifulse
Di nuovo con chiarezza soprannaturale.
Mi sembrò a un tratto di essere dominato
Da un senso nuovo. I miei muscoli tremanti
Divennero di nuovo sicuri, ogni crepa e ogni asperità
Della roccia sembrarono viste attraverso un microscopio,
Le mie membra si mossero con un’efficienza e una precisione
Con le quali sembrava che io
Non avessi niente a che fare.

Traduzione di Giulio Saponaro

da Fernanda Pivano: poesia degli ultimi americani, Feltrinelli UE, 1964

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