Siccome da nessuna finestra della mia casa
Io vedo alberi, cespugli o vette
Debbo innaffiare con cura ogni mattina
La piantina sul balcone. Fermarmi ogni due
O tre giorni a carezzarla un poco, osservare
Il germoglio spuntare, sperare cresca sano.
Nel fusto immaginare la valle, la foresta, il prato
Nel frattempo s’è fatta ora d’uscire, sistemare
Il collant sulla gamba, la sciarpa intorno al collo
Sopportare la folla, la metropolitana, tenendo tra
Le mani il sogno del giardino senza più distinguere
Nelle ore quello che sia utile e quanto necessario.
Da La cordialità, Nomos Edizioni, 2014
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