I DODICI
9.
Sulla
torre del fiume regna calma,
s’è
chetato il fragore cittadino.
Non
si vedono in giro più gendarmi:
fate
orgia, ragazzi, senza vino!
S’è
fermato un borghese sul quadrivio
e
il naso dentro il bavero nasconde.
Ai
fianchi gli si struscia col suo grigio
pelo
rognoso un cane vagabondo.
Come
il cane famelico sta muto
il
borghese, con aria di domanda.
Sta
il vecchio mondo come un can perduto
dietro
a lui, con la coda fra le gambe.
Traduzione di Renato
Poggioli
da
I dodici, Einaudi, 1965
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