A MIO PADRE
L’uomo che torna
solo
a tarda sera dalla
vigna
scuote le rape
nella vasca
sbuca dal viottolo
con la paglia
macchiata di
verderame.
L’uomo che porta
così fresco
terriccio sulle
scarpe, odore
di fresca sera nei
vestiti
si ferma a una
fonte, parla
con l’ortolano che
sradica i finocchi.
È un uomo, un
piccolo uomo
ch’io guardo di
lontano.
È un punto vivo
all’orizzonte.
Forse la sua
pupilla
si accende questa
sera
accanto alla
peschiera
dove si asciuga la
fronte.
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