SESTINA
per
AMCS
Quando il peso
delle nuvole
schiaccia le
montagne,
se vuole, anche il
vento
può colmare vaste
distanze
divorando avido i
vuoti
decretati dal duro
esilio.
E se il soggiorno
nell’esilio,
con la testa tra
le nuvole,
giorni e notti
feroci e vuoti,
pesa come cento
montagne
basta rosicchiare
le distanze
tenendo sempre
vivo il vento.
Curiosa cura
quella del vento
per lenire le pene
dell’esilio:
sembrano più
lunghe le distanze,
più minacciose le
nuvole,
insuperabili le
montagne,
vertiginosi e
aspri i vuoti.
Di lacrime ormai
da tempo vuoti
gli occhi,
stimolati dal vento,
piangono e
sciolgono le montagne
che segnano i
confini dell’esilio
attraversandole
come nuvole
e confondendo
perfino le distanze.
La nebbia annulla
le distanze
e collassa su se
stessi i vuoti;
raggiunge leggera
le nuvole
e chiama dietro di
sé il vento.
Si sgretola pian
piano l’esilio
riducendo in colli
le montagne.
Ora che non ci
sono più montagne
l’occhi valuta
meglio le distanze;
resta solo il
ricordo dell’esilio
a scoraggiare
ulteriori vuoti.
Costante soffia
solo il vento
che lieto scherza
fra le nuvole.
Le nuvole che
somigliano a montagne
si perdono
nell’esilio delle distanze
e tutti i vuoti li
riempie ormai il vento.
da L’affettuosa fantasia, Aracne editrice
Roma, 1998
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