6 - Giovanni Della
Casa
Stolto mio core,
ove sì lieto vai? –
A mio cibo soave. –
Ma tosto a me
piangendo tornerai. –
Già non m’è il
pianger grave. –
Dunque di duol ti
pasci? –
Altr’esca Amor non
have. –
Che fia dunque il
digiun se ’l cibo è guai?
O falso empio signore,
che l’aspro tuo
dolore
di gioia e di
piacer circondi e fasci,
e lacrimoso
cresci, e lieto nasci.
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