I GIORNI RAPPRESENTATI
[…]
Stamattina mi sono alzato
sbadigliando, senza voglie
oppresso da indecifrabili
malesseri,
vedessi il mio volto
mutato
i capelli grigi
l’orrenda vecchiaia che rapida
disegna e ricama.
Rido sempre più stupidamente
e dell’intelligenza non so che farmene
ordino nella stanza i libri
dei poeti nostri coetanei
che come stupide scimmie
s’assomigliano tutti.
La primavera, lo sai
sta fiorendo
detestabile stagione
che scacciò l’inverno amico
la mortale primavera
che oscenamente s’agghinda
smaltando di luce
la scena…
da: Gianni D’Elia, Interludio,
Quaderni di Barbablù, Siena 1984
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