Come
acquasanta al contatto della dita
dà brividi di
freddo e di speranza,
risali tu
d’un tratto alla ribalta
di una
commedia che non ha più atti.
In delicata
figura poi vanisci,
ancora,
ancora,
nello
svolazzo di foglie senza vita
nel sole
stinto del giorno d’Ognissanti.
Non so se fu
destino o l’eccitante
bellezza del
tuo roseo incarnato,
a far di me
l’eroe di un poema,
sicché
talvolta ancora mi domando
chi maneggiò
per primo quella lama
che mi lasciò
in balìa dei quattro venti.
da
Càrlos Andrade Palmeiro, Azulejos
falantes
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