L’ATTESA
È
quasi l’ora e io esco all’aperto.
Dolce
notte! perché dunque mi struggo?
E
come il cielo è purissimo e calmo!
Conduci
al convegno quella ch’io amo,
e
non trapassi inconsumata l’ora,
o
notte.
In solitudine confusa
dimentico
tra me ch’ella è partita
e
al luogo del convegno aspetto sola.
(1943)
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