lunedì 9 novembre 2020

Michele Bordoni

 GYMNOPEDIE

 

*

Ha tutta la tua voce quest’assenza

di base e fondamento,

dolore confermato in un dolore

più grande, universale.

Lo avevi immaginato più feroce,

ma non dolce, più chiuso nel suo male

ma mai figura pari alla tua vita

abbarbicata stretta alle colline;

e adesso senti che quasi ti somiglia

che quasi ti promette la dizione

di sé, quindi di tutto.

 

*

E allora il suo silenzio, la sua attesa,

il non poter più dire niente

non è esercizio di dissipazione,

non è la morte, la morte veramente.

                                                                  È qui,

è qui che si fa urgente e necessaria

la parola, quand’è la sua impotenza

a farsi indispensabile

                                        ed il gesto.

 

* 

Resistere ed avere un’eleganza

che sia preghiera e perimetro di voce,

la fioritura nell’apnea del canto.

Resistere com’è giusto

                                          rituale

del crepuscolo

com’è tutta Venezia nelle strette

se si apre una finestra, ne esce il sole

l’acqua ne ride un poco e lo sprofonda

nel fondale di pietra e non dimenticanza.

 

da Gymnopedie, Italic, 2018

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