PERCHÉ LA MANO MIA SCORRA PIÙ GIUSO
Perché la mano mia scorra più giuso,
E tutto abbracci delle poppe il giro,
Il bianco velo alla metà dischiuso,
Fille ritira alquanto il bel respiro.
Poi tragge, ond’io colà mi résti chiuso,
Un impetuosissimo sospiro;
Io dal nuovo piacer vinto e confuso
Non credo a quel che sento, a quel che miro.
La lingua sua fuor delle labbra uscita,
Che mezzo aperte due pozzette fanno,
Dimanda pugna, e la mia lingua invita.
Ambo così le ardenti alme si stanno
In una, e in un sol corpo, in una vita,
E così insieme in altri mondi andranno.
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