lunedì 3 maggio 2021

Kenneth Rexroth

 SPECCHIO 

 

Il pomeriggio finisce con rosse

macchie di luce sulle foglie

della parete nord-est del canyon.

Il mio gufo domestico se ne sta

tranquillo sul suo ramo secco.

Una sciocca ghiandaia gli si scaglia

contro urlando. Annoiato

lui allarga le ali e la ghiandaia

vola via gridando spaventata.

Il mio serpente reale sta avvolto

in spire inerti sopra libri e carte.

Anche la lingua è ferma,

ma ha gialli occhi giudiziosi.

I topi si muovono con cautela

sulle pareti. Dietro le colline

s’è alzata la luna e lì davanti

il cielo diventa cristallino.

Il canyon s’offusca nella luce

fioca. Un palazzo di vetro,

invisibile e pieno di gente

trasparente si sistema intorno

a me. Sull’oscura cascata,

un intenso annuncio di luce

cresce oltre la spaccatura del canyon.

Una ragazza nuda entra ancheggiando

sotto la tenda: ha i piedi bianchi

e il sesso profumato.


Traduzione di Francesco Dalessandro

 

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