venerdì 30 aprile 2021

Kenneth Rexroth

 SPECCHIO VUOTO

 

Finché ci perdiamo

nel mondo delle intenzioni

non siamo liberi. Me ne sto

seduto nel mio capanno

di tre metri quadri. Gli uccelli

cantano. Le api ronzano.

Le foglie stormiscono. L’acqua

mormora sulle rocce.

Il canyon mi circonda.

Se mi muovessi, la rana di Basho

salterebbe nello stagno.

Per tutta l’estate le foglie

dorate del lauro sono cadute nel vuoto.

Oggi mi sono accorto

che una foglia d’acero galleggiava

nello stagno. Durante la notte

fisso il fuoco. Una volta

vedevo città in fiamme,

paesi, palazzi, guerre,

eroiche avventure nei bivacchi

di gioventù. Ora, solo il fuoco.

Respiro con calma. Le stelle

si muovono sopra di me.

Nel buio più completo

c’è solo un piccolo bagliore

tra la cenere. Sul tavolo

resta il calco di una pelle

di serpente e una pietra non scalfita.                      

 

Traduzione di Francesco Dalessandro

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