venerdì 30 dicembre 2022

Alfred Edward Housman

 

EPITAFFIO PER UN ESERCITO DI MERCENARI

 

Questi, nel giorno in cui il cielo crollava,

nell’ora in cui le fondamenta della terra

cedevano, fedeli al mestiere di mercenari

ne riscossero il soldo e poi morirono.

 

Sostennero il cielo con le spalle, resistendo;

le fondamenta della terra resistettero con loro.

Ciò che Dio abbandonò, questi difesero,

e per la sola paga salvarono ogni cosa.


Traduzione di Francesco Dalessandro

mercoledì 28 dicembre 2022

Francisco Brines

 

TRITTICO DELL’AVVENTURA

 

(mito)

 

Una volta la vita

fu un magico trascorso,

un transito infinito.

 

 

(realtà)

 

Quello che persi e che più non attendo,

sebbene esista, forse.

Ed il presente attonito dell’essere.

 

 

(destino)

 

Quest’attesa del tempo avvenire,

il calore e la rosa.

Dopo la cecità di quel dio Vuoto.

 

Traduzione di Francesco Dalessandro

lunedì 26 dicembre 2022

Giorgio Seferis

LEGGENDA

xxiv


Hanno termine qui le opere del mare e dell'amore.

Quanti un giorno vivranno dove noi terminiamo,

se mai nereggi alla memoria il sangue e trabocchi,

non si scordino, deboli anime tra gli asfodeli,

volgano verso l'Erebo il capo delle vittime:


e noi che nulla avemmo insegneremo loro

la pace.


Traduzione di Filippo Maria Pontani

da Poesie, Oscar Mondadori 1967

venerdì 23 dicembre 2022

Francisco Brines

 

IL COMMIATO DALLA LUCE

 

Vieni ai miei occhi, luce,

e in essi, così stanchi,

riposa la fatica,

da’ sollievo e consumati

nell’amore dell’uomo.

Prima che si dilati

l’ombra di questa notte

nella quale dovrai

morire e anch’io morire,

alza per me il tuo velo

che, dietro le montagne,

è un fuoco di rose,

dimmi che fu la vita

un dì lungo e fedele

che seppe del mio amore

e amerò la stanchezza.

 

Traduzione di Francesco Dalessandro

mercoledì 21 dicembre 2022

Giorgio Seferis

 HAI-KAI


Sarà la voce

dei nostri amici morti

o un grammofono?



Donna nuda.

La melagrana che ha spaccato

era piena di stelle.



E come radunare

i mille pezzettini

d'ogni uomo!



Il timone cos'ha?

La barca gira gira.

E neppure un gabbiano.



E' senz'occhi.

Le serpi che brandiva

le mangiano le mani.



Scrivi:

l'inchiostro scarseggia

cresce il mare.


Traduzione di Filippo Maria Pontani


Da Poesie, Oscar Mondadori 1967

lunedì 19 dicembre 2022

Giorgio Seferis

 RIMA


Labbra, scolte di quella mia passione moritura

mani, catene della mia gioventù menomante

colorito d'un viso perso nella natura

uccelli... cacce... piante...


Corpo, grappolo nero al sole che dardeggia

corpo, dove fai vela, ricca nave?

E' l'ora che la sera nel sòffoco boccheggia

e frugare la tenebra m'è grave...


(Ogni giorno la vita più scarseggia).


Traduzione di Filippo Maria Pontani

da Poesie, Oscar Mondadori, 1967

venerdì 16 dicembre 2022

Isaac Rosenberg

 

IL POETA

 

Prende la gloria dall’oro

per consacrare la polvere,

tende l’orecchio alle labbra delle nuvole,

canta il canto che gli cantarono

e la sua fronte si immerge

nell’ambra che i serafini

tennero e ancora tengono per lui.

 

Così chiuse in sé stesse le nostre vite, così silenziose

che non vediamo né bene né male –

un mondo morto, da quando noi stessi siamo morti.

Finché parla lui, il maestro, ed ecco!  

il morto mondo è dissolto,

strani venti, nuovi cieli e fiumi scorrono

dalla collina, illuminati.


Traduzione di Francesco Dalessandro


mercoledì 14 dicembre 2022

Jean-Claude Izzo

 BRACI DELLA MEMORIA


   Laggiù.

   Rovine si lamentano in una lingua già d'altri tempi.

   Païs.

   Laggiù, e le pietre, di faccia al cielo, da ieri, da sempre.

   Presenza. assenza.

   Fra il terremoto e la pietrificazione, la cieca frana dei muri si  spande sulle nostre memorie.

   Laggiù.

   Pietre per sempre...

   Colonne spezzate, vestigia...

   Pietre di fango ricoperte, abbandonate all'oblio, ai fadarellos che popolano ormai la campagna.

   Laggiù, e le ore accumulate.

   E il silenzio.

   E il silenzio infuocato vicino al meriggio.

   Bianche, le ore rivelano sulle pietre la profondità del sole.

   Bianchezza mortale, fino all'immobilità.

   Che sono diventate le parole, la lingua, gli uomini che davano forza alle parole con la bellezza delle mietiture?

   E il silenzio che urla nel silenzio.


Traduzione di Annalisa Comes


da Lontano da ogni riva, Ensemble, 2018


lunedì 12 dicembre 2022

Thomas Tsalapatis

 

LUNEDÌ DELLE PAROLE

 

Giorno primo

Nei quartieri di Alba

E lui scalda l’acqua, di continuo scalda l’acqua

Nel concavo della lingua

Lì dove stagnano le parole

Quelle intonse, affrescate, non fumate

Nell’acqua

Nel vapore

E lui

E lui scalda l’acqua, di continuo scalda l’acqua

Impara come si redige ciò che si riduce

Impara come le T e le F perdono la retta del loro tetto

Come si afferrano le f e si estirpano le p

Come si freddano le vocali

Come la lingua ribolle

 

Offerta dei taciturni

A quanti hanno taciuto

 

Traduzione di Viviana Sebastio

Da Alba, Mama Edizioni

venerdì 9 dicembre 2022

Francesco Paolo Memmo

TI PRESSO, TI COSTRINGO AL FUORIGIOCO


Ti presso, ti costringo al fuorigioco,

tesso la ragnatela della zona,

cincischio, ti c’invischio, poi ti dribblo,

ti scarto, all’improvviso parto in contropiede

spingendo sulle fasce laterali,

lancio lungo il pallone, lo intercetto

all’angolo, lo crosso,

convergo al centro, lo incorno, faccio gol,

corro verso la curva a fare festa (alé-o-o).

 

La poesia è un gioco in cui si vince di testa.

 

Da Linea di basso ostinato, raccolta di prossima pubblicazione presso Edizioni Il Labirinto


mercoledì 7 dicembre 2022

Davide Belgradi

LO SPAZIO NON ESISTE PIÙ


Lo spazio non esiste più, tra il fumo

dei luoghi, e tra un luogo e l’altro il silenzio

annebbiato e il mondo lì, in mezzo, grumo

                        informe e sfatto

 

dell’abitudine, vuoto consumo.


da Rizoma, raccolta inedita

lunedì 5 dicembre 2022

Marco Caporali

 QUANDO S'APRONO INTESE


Quando s’aprono intese    

tra le lingue non muta che il suono,

una quieta confidenza prende corpo                                        

e parole inaccessibili concedono

la chiave che ad altri le schiude.                                                                                                         



da Il borgo dell'accoglienza, raccolta di prossima pubblicazione presso le Edizioni Il Labirinto, Roma

venerdì 2 dicembre 2022

Fabio Ciriachi

 CIMITERO ACATTOLICO DI TESTACCIO

 

 Puoi ammirare un cane di pietra

fare la guardia al suo poco sole;

non tornano i ricami d’ombre rare,

né l’andantino a balsamo di vento

ricorda ai convenuti l’abbaiare

che sigillava ogni folle corsa.

Il declino a gradoni della terra

rabbercia in parte le orecchie spezzate,

fruga fra gli odori delle primule

poste da primavera sul cammino

dei vivi a compimento del mancare

e fuga solo in parte l’arroganza

dolciastra della morte nel respiro.


da Tempo, soltanto tempo, raccolta di prossima pubblicazione presso le Edizioni Il Labirinto, Roma