SCRITTO CON DISGUSTO DELLA VOLGARE SUPERSTIZIONE
Campane di chiesa con cupi rintocchi
richiamano la gente a altre preghiere,
a nuove tristezze, a spaventosi assilli,
ascoltando il terribile suono del sermone.
Qualche oscuro incanto costringe
la mente a strapparsi dalle gioie del focolare,
dalle arie lidie, dai nobili discorsi
sulla gloria e chi ne fu incoronato.
Rintoccano ancora, rintoccano. Il gelo
sentirei, come da un umido sepolcro,
se non sapessi che si vanno spegnendo
come lampade, con un ultimo soffio
e un lamento verso l’oblio; che fiori
nuovi nascono e segni immortali di gloria.
Traduzione di Francesco Dalessandro
Da Poetical Works, edited by H. W. Garrod, Oxford University Press, 1972.
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