AL SUO OROLOGIO
Mortale mio compagno, che del mio cuore in tumulto
il caldo battito col freddo battito accompagni, di noi
per primo a chi mancheranno le forze e giacerà
rovina, saccheggiato, un tempo un mondo d’arte?
Scandire il tempo è il nostro compito: una parte,
non tutto, poiché per mancare e morire fummo fatti –
un turno, e quello bene. In questo, ah solo questo
è il canto che tutto conforta o la pena più acuta.
Volato sui campi, il giorno andato più nessun mattino
reca con sé, dicendo ‘Era tuo’, ma uno nuovo, peggiore,
fino all’ultimo, il più breve…
Traduzione di Francesco Dalessandro
da I sonetti terribili, Edizioni Il Labirinto, 2003
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