LA FRONTE DEL PASTORE
La fronte del pastore, affrontando la folgore forcuta
ne riconosce l’orrore, la rovina e la gloria.
Crollano angeli, sono torri, dal cielo – una storia
di maestosi e giusti gemiti giganti.
Ma l’uomo – impalcatura di poche fragili ossa,
noi, che respiriamo dall’infanzia strisciante alla vecchiaia
ansimante, e il respiro è il nostro memento mori –
quale basso è la nostra viola per i toni tragici?
Vive mano alla bocca, si svuota con vergogna,
lui! E sotto il lustro del nome per quanto potente,
è solo un poveruomo, la compagna una donnetta.
Io che muoio queste morti, che nutro questa fiamma,
che… scruto in lisci cucchiai riflesso il teatro della vita,
qui placo le tempeste, il mio fuoco e la febbre ansiosa.
Traduzione di Francesco Dalessandro
da I sonetti terribili, Edizioni Il Labirinto, 2003
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