UN FUOCO DI NOVEMBRE
un solo fuoco di novembre
acceso, un solo fumo
s’alza tra la bruma
lieve che scende
e si congiunge al mare,
questa è una terra
che conosci da poco,
estranea ancora,
ma oggi la più tua,
più d’ogni altra contrada
accompagna lo sguardo
ed il cammino,
e tu ricerchi i varchi,
li oltrepassi,
ma poi dentro ritorni
ch’altro non puoi
da questa pace grigia
ti distoglie un pianto
senza senso e senza requie,
il grido sconsolato
di quel figlio
che sempre in queste nuove
stanze t’accompagna
altri fuochi ricordi,
in altre ere persi,
in altri spazi,
fitti per tutti i campi
sopra ogni greppo,
e tu ci passi in mezzo
stretto alla mano
della giovane madre
che ti conduce
giorni di Feste Meste
dice la madre,
ma attorno a quei fuochi
vedi figure come sospese
e liete
e trasognate
e nella cena scura
sulla madia
l’acetilene luce
tra i formaggi
e il vino salta fuori
dalla botte,
come fa l’acqua al fosso
sopra i sassi
quanta gioia ostinata
dentro ogni bruma,
infanzia tu sei
eterna epifania,
se spesso poi ti punge
con lunga spina
quei fuochi ancora illuminano
la strada
Novembre 2013
Nessun commento:
Posta un commento