SOFFIONE
Sto
dove il vento uccide all’improvviso:
una folata, e i
giorni di paziente crescita
svaniscono
ingloriosi; perché a milioni
popoliamo questo
campo oltre il quale,
dicono voci
ombrose, ossessionanti,
potrebbero a
galassie attendere
la stessa fine.
Giungono in un
polverìo
resti impossibili
da decifrare, muti
alle domande su
cosa sia quell’altra vita
e questa nostra
fine che non ha ragione:
abbiamo colpa d’esser
nati in questo vento
e non conoscere
altro che radice e terra,
nutrire
desideri, provare un fremito
se l’acquazzone
porta fresco e nutrimento?
Chiediamo una
ragione a terra ed acqua,
il nostro mondo;
ed esigiamo una risposta.
da Vedere al buio, puntoacapo, 2017
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