PENSO
1
Osservo con stupore l’azzurro
del dodici luglio sessantotto
da un punto lontano della mente.
Il vento sbatte
sulle sue terrazze assolate;
il cuore nomina
parole straniere.
2
È pallida la lucerna del destino.
Ciò che era è restato? Con pazienza calcolo
i vostri numeri, frazioni
con esponenti infiniti.
Di notte, semisveglio, udivo i passi, le voci
tra le stanze, nei corridoi di una casa
che non si oppone;
e ora vi ripeto che le porte non scricchiolano,
che non sono tornato.
(segue)
da Origini – Poesie
1998-2010, interlinea edizioni, 2015
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