COME LA MADRE IL SUO BAMBINO
Come la madre il suo bambino così
io ti spoglio ma molto lentamente.
Messe a nudo le braccia le bacio del tuo
petto scoperto in riverenza; cadono
quindi la gonna e le sue gale
alle tue gambe adorate fedeli. Allora
io spargo i tuoi capelli tu liberi
la gola sfilandomi fibbie e anelli
per una carne più pura con le tue fini
dita premi i miei occhi indociliti.
Se giaci se guerreggi a turno muti
e gementi alla messa dei corpi ci comunichiamo
con l’ostia delle lingue e delle labbra
Traduzione di Gianfranco Palmery
da Alma Diana, Il Labirinto, Roma 2000