DA CÉSAR FRANCK A AUGUSTA HOLMÈS
(Quintetto
per piano in Fa minore)
1
(Molto moderato quasi lento –
Allegro)
Quando più non speravo che qualcosa turbasse
la quiete ordinata che scelsi per la vita,
tu apparisti, e d’un tratto tutta la pace che
poco per volta
pazientemente avevo conquistata se ne fuggì da
me:
una vivida fiamma mi abita adesso l’anima.
Tu forse non comprendi cosa vuol dire questo per
un uomo
che è stato sempre, come me, davvero molto solo
a dispetto di pochi amici, della loro fedele
compagnia,
e della lunga gioia coniugale che mi ha dato mia
moglie.
È come se d’un tratto nella desolazione
di un albero ancorato nell’inverno cantasse
un usignolo e i rami nudi sotto l’influsso della
musica
la grazia ricordassero del verde.
2
(Lento, con molto sentimento)
La vita per me è stata un cammino assai duro
di fallimenti ai quali non piegai mai lo
spirito,
perché ho sempre saputo che l’artista che lavora
con onestà al servizio del Signore e dell’opera
rare volte riceve l’attenzione della gente
del suo tempo; attenzione stimolante,
ma in fin dei conti all’arte innecessaria.
Sotto queste alte volte della chiesa è trascorsa
la parte più feconda e bella dei miei giorni:
cera ed incenso con i loro odori, nelle
cerimonie
sacre, i brusii devoti dei fedeli in preghiera,
sempre mi accompagnarono, mentre io cercavo,
seduto qui nel coro, alla tastiera docile
di quest’organo amico, d’esprimere nel modo
migliore l’inquietudine che mi serrava il petto.
Sono stato felice, in certo modo, perché
accettai
con umiltà il fluire quasi anonimo
del destino, sebbene a volte scoramento e noia
mi venissero accanto.
3
(Allegro non troppo, ma con fuoco)
Ma
oggi so che la gioia
fu solo l’ignoranza del tuo arrivo in un giorno
qualunque, che è bastata la tua sola presenza
a distruggere la pace ottenuta con sforzo.
Come negarmi alla dolcezza con la quale mi
guardi,
al riso così libero, al fulgore che t’avvolge,
alla luce che brilla sul tuo labbro quando mi
chiami.
Io non so, non lo so, ma benedico questa follia
che mi scuote lo spirito e mi riempie di sole se
ti vedo.
Ringrazio Dio per averti creata, per averti
concesso
di venire ad un tratto a cambiarmi la vita;
perché ormai io non sono più lo stesso, benché
agli occhi
di tutti sia quello di sempre e nessuno, nessuno
sappia
che penso solo a te, che ti amo e che per te è
la mia musica.
Traduzione di Francesco Dalessandro
Che meraviglia!
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