FIESOLE
Sai bene che la sera è vinta.
La vedi come innalza le ultime colombe
dal cipresseto, come in un rantolo interminabile
ancora vibra in ogni pino.
Il suo ardore scivola per le colline
lasciando l'oro migliore fra le cupole dell'Arno.
Quale solenne tensione sotto i tuoi occhi
quando l'ombra arriva in onde profumate
e socchiudi le labbra, solamente
per tacere, per mortificare la Parola.
Per un istante ti chiedi
se ha età la notte su queste colline.
Poi non ci pensi più, tu che hai
come uccello una conchiglia fra le mani
e, docile, la fai suonare su Firenze.
Traduzione di Pietro Civitareale
da "ARSENALE", Numero Nove-Dieci, Anno Terzo, Gennaio-Giugno 1987
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