Sebastian Arrurruz: 1868-1922
4
Una
fantasia praticabile. Il vecchio petulante
Dolore
ci torna metamorfosato
E
semiprezioso. Ambra fortuita.
Come
questo compensasse la nostra privazione.
Guarda
come ogni frammento prende fuoco,
rigirato,
alla fine, nella luce della valutazione.
5
L’amore,
oh amore, verrà
Di
sicuro. Un temporale cova
Tutto
il giorno la terra arida.
Le
persiane di notte pulsano nel rovescio.
La
metafora tiene: è una casa accogliente.
Tu
sei fuori, perduta in qualche posto. Io mi trovo
A
divorare versi di più strana passione
Ed
esilio. Le parole esatte
Alimentano
la mia vuota fame di te.
POSE
Immagino,
ogni volta che m’immagino
Noi
due più stilizzati e più amorevolmente
Definiti,
di non essere me stesso
Ma
l’altro che sarei potuto essere: asessuato,
Permissivo
sull’arte, capace diciamo
Di
gustare le pose ben studiate
Di
Sant’Antonio o San Girolamo,
Quei
pacifici sogni ermafroditi
Tramite
i quali l’eccesso di memoria
Persegue
la propria astinenza.
DAL
LATINO
Ci
sarebbero state cose da dire, quiete
Che
poteva nutrirsi della nostra lussuria,
Banalità
rinfrescate, i fatti d’ogni giorno:
E
di notte la mia lingua nel tuo solco.
Senza
te sono deriso da cortesie
E
ciarle, dove donne soddisfatte spingono
Per
dovere verso un ospite inutile
Desiderabili
tratti di conversazione.
(1922)
Traduzione di Francesco Dalessandro
Da Collected Poems, Oxford University Press New York, 1986
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