Il demonio infelice che minaccia
libri e fogli mi è figlio e
fratello, il gatto fulvo che passeggia
superbo per la mia stanza ma cerca
le mie ginocchia come calde mammelle:
fascio di nervi ardenti e vaso
di lamenti attraversa la casa, forza
tutte le porte e appena si placa nei
penetrali odorosi di camere, ascelle —
ma da solo la notte lotta nelle tenebre,
rischia con i suoi dèmoni e si slancia
fuori al mattino per un bagno
di luce, come un guerriero sfinito
o un bambino — punta uccelli che mai
prenderà; cerca il cibo, si appisola, si
spulcia: cura la sua faticosa gattità.
Da Mitologie, Il Labirinto, 1981
Nota. È in questa poesia che Palmery conia il bel neologismo “gattità” (poi ripreso da altri poeti), appena entrato nel dizionario Treccani. Eccone la definizione:
Gattità, s.f. - L’essenza del gatto, nelle qualità che gli vengono attribuite da sempre, come indipendenza, eleganza, misteriosità [...].
gattita'...anche la consonanza ricorda il movimento delicato di un gatto - che bella parola
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