Son simili a finestre istoriate
le poesie: finestre che, guardate
dalla piazza alla chiesa, apron sui muri
una fila di buchi nudi e scuri;
e le guarda così la buona gente,
e dice poi che non ci vede niente.
Ma su, una volta alfine, penetrate
per la porta del tempio, e là, guardate!
Ecco, figure e scene, e cielo e mare,
tutto nei vetri luminoso appare.
Creature di Dio, semplici e liete,
gli occhi allegrate e l’anima pascete!
Traduzione di Benedetto Croce (?)
da: Benedetto Croce, La poesia, Adelphi, 1994
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