COMUNICAZIONE DI
AMORE INVISIBILE
ATTRAVERSO GLI
OCCHI
(a R.)
Se le palpebre mie
fossero labbra,
darei baci coi
raggi visuali
dei miei occhi,
che aquile reali
mirano il sole, e
sempre bacerebbero.
Le tue bellezze, idropici,
berrebbero
e cristalli,
assetati di cristalli;
con luci e con
incendi celestiali
la morte
alimentando, essi vivrebbero.
Rapiti in non
visibile commercio,
godrei nudi del
corpo i tuoi favori
con ogni facoltà,
con ogni senso.
Muti si
cercherebbero gli ardori:
e uniti, stando
soli, si vedrebbero
o in pubblico
segreti i nostri amori.
Traduzione di Vittorio Bodini
da Sonetti amorosi e morali, Einaudi, 1965
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