A ROMA SEPOLTA
NELLE SUE ROVINE
In Roma cerchi
Roma, o pellegrino,
e proprio in Roma
Roma non ritrovi;
le vantate
muraglie, morti covi
sono, e di sé
sepolcro l’Aventino.
Giace, dove
regnava, il Palatino;
son limate dal
tempo le medaglie;
sembrano più
macerie di battaglie
degli evi, che
blasone del latino.
Solo è restato il
Tevere, corrente
che bagnò la
città: or sepoltura,
la piange con
funesto suon dolente.
Roma, da quella
gloria così pura
fuggì ciò ch’era
saldo e solamente
il fuggevole ormai
permane e dura.
Traduzione di Vittorio Bodini
da Sonetti amorosi e morali, Einaudi, 1965
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