DUE DIZAIN
*
La bellezza, che
fece bello il Mondo
Quand’ella nacque
in cui morendo vivo,
Impresse nelle mie
luci rotonde
Non solamente i
lineamenti vivi:
Ma tanto tiene i
miei spirti rapiti,
Mirando sì mirabil
meraviglia,
Che, quasi morto,
sua Deità mi sveglia.
In chiarità di funebri
desiri,
E più m’accende, e
più (che mi strabilia)
in tenebre
profonde m’inabissa.
*
Come Ecate tu mi
farai errare
E vivo, e morto
cent’anni fra le Ombre:
Come Diana in
cielo ritirare,
Donde scendesti
nel mortale ingombro:
Come regnante
sulle infernali ombre
Accorcerai, o
allungherai mie pene.
Ma come Luna infusa alle mie vene
Quella tu fosti,
sei, sarai DÉLIE,
Che amore ha
avvinto ai miei pensieri vani
Forte, tanto che
non la slega Morte.
Traduzione di Diana Grange Fiori
da Délie, oggetto d’altissima virtù,
Einaudi, 1975
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