mercoledì 8 marzo 2017

Maurice Scève

DUE  DIZAIN

*

La bellezza, che fece bello il Mondo
Quand’ella nacque in cui morendo vivo,
Impresse nelle mie luci rotonde
Non solamente i lineamenti vivi:
Ma tanto tiene i miei spirti rapiti,
Mirando sì mirabil meraviglia,
Che, quasi morto, sua Deità mi sveglia.
In chiarità di funebri desiri,
E più m’accende, e più (che mi strabilia)
in tenebre profonde m’inabissa.

*

Come Ecate tu mi farai errare
E vivo, e morto cent’anni fra le Ombre:
Come Diana in cielo ritirare,
Donde scendesti nel mortale ingombro:
Come regnante sulle infernali ombre
Accorcerai, o allungherai mie pene.
   Ma come Luna infusa alle mie vene
Quella tu fosti, sei, sarai DÉLIE,
Che amore ha avvinto ai miei pensieri vani
Forte, tanto che non la slega Morte.

Traduzione di Diana Grange Fiori


da Délie, oggetto d’altissima virtù, Einaudi, 1975

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