(Debolezzadebolezza
for my love without shadows of mourning, pour mon amour, sans ombres, por mi
amor sin sombras que «no estás, no estoy, vacío está – Valente – de todo ser el
aire, … qué giratorio cuerpo el de la nada»…
(Debolezzadebolezza
per la luce dell’angelo caduto)
Non
voglio nasconderle nulla di me
che
non avrebbe mai saputo con certezza
se
io non glielo avessi detto.
Le
potrei offrire lo spazio che occupo,
le
parole, la forza e la fermezza
che
si alimenta di quest’amore perplesso,
in
stato di grazia ogni cellula;
le
ombre conquistate e prigioniere
o
l’energia suicida del mio dolce concedermi
al
nuovo territorio inesplorato
della
sua esistenza appena scoperta.
Sereno
e deciso, mi rinchiudo senza paura
in
questo nuovo mondo sconosciuto
e
provo a risolvere l’incognita
della
sua indifferenza, il suo mistero,
ogni
giorno più sonnambulo e inerme
il
mio sguardo innamorato di lei.
Deve
sapere tutto ciò che ancora non sa
di
me e dei miei cupi pretesti
prima
che quest’ultimo sogno
si
mescoli nell’oceano del nulla.
Ma
continuerà assente o sempre protetta
dalla
morte in stand by che mi accompagna.
Preferirei
che ereditasse ciò che ancora avevo
prima
di scommettere vita, morte e anima
in
un’unica partita che ho perso;
e
quando l’esattore verrà a reclamare il debito
gli
darò l’anima e la morte, lasciando a lei la vita
che
non ho utilizzato e che ancora si mantiene intatta.
Così
in qualche modo starei con lei:
nel
suo corpo su questa terra
e
il mio al di sotto d’essa.
Luglio ’95
Traduzione di Marco Paone
da
Poesia ultima di amore e malattia,
aguaplano, 2017
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