V
Romanzo inevitabile, scelta
inevitabile
Di sogni, disillusioni come
ultima illusione,
Realtà come una cosa vista
dalla mente,
Non ciò che è ma ciò che
percepiamo,
Uno specchio, un lago di
riflessi in una stanza,
Un oceano vitreo sulla soglia,
Un paese grande sospeso nell’ombra,
Una nazione enorme felice nel
suo stile,
Ogni cosa tanto irreale quanto
può esserlo il reale,
Per l’occhio inesquisito.
Perché chiedersi allora
Chi ha diviso il mondo, quale
imprenditore?
Non l’uomo. L’io, la crisalide
degli uomini,
Si divise nella libertà del
giorno azzurro,
E in ramificazioni oltre il
giorno. Una parte tenace
Si tenne stretta alla terra
comune,
L’altra dal centro della terra
al centro del cielo
In espansioni lunari della
mente cercò
La maestà che poté trovare.
da Aurore d’autunno,
Adelphi 2014
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