A MIA MADRE
Quando curi le piante
sempre infondi, laboriosa,
una nuova creazione,
il serto dei giorni
nei capelli lucenti,
e ti muovi nel lieto
tepore della veranda
tra ficus e tartarughe;
quel tuo ripetere
lenta gli stessi gesti
è rito involontario,
pazienza e bellezza
ineffabile della tua stanza
dove il sole proietta
ombre nei secoli.
(inedita)
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