LA FONTANA DELLE ROSE
A Giuseppina Fuscaldo, mia mamma
[...]
Amo questo opaco mattino. Io
mi ricordo delle albe estive in cui
soccorrevi noi figli - l'aria è fresca
e vi fa bene - tu dicevi, accompagnandoci
verso la collina della Contessa di Maida,
e in quel passaggio matinatevole ci sembrava
di conoscere il mondo dalle tue labbra,
e sorridendo ci facevi pensare e indovinare
nomi e luoghi quasi dovessimo apprendere
i tuoi pensieri di pietà, di doveri, dell'aldilà
ti amavamo ma eravamo scolari tuoi persi
in quei significati a te tanto cari, appresi
dai tuoi avi nelle veglie accanto alla ruota
del braciere. Ti avevano insegnato né ira,
né discordia: perciò ti accompagnavi alla speranza.
Anche nei miei scherzi futuri un po' crudeli risplendeva
una certa bontà. Nei tuoi sentimenti c'era l'incanto
di quelle albe e delle notti in cui seguivi il respiro nostro
per farci riposare tranquilli nell'oscurità tanto estranea!
[...]
estratto da La fontana delle rose
(in Un aculeo bianco nella notte, antologia, "Il filo rosso")
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