L’uom, che sì poche della vita ha l’ore
e ne conta a fatica una gioconda,
è di sospir di pianto un’aura un’onda,
piangendo nasce e sospirando more.
Aura ch’avviva un inonesto ardore
onda che sprezza una discreta sponda
aura che scuote una caduca fronda
onda ch’irriga un momentaneo fiore
e ben ch’aspiri a sempiterno vanto
per quelle vie che strepitose corse
appena un lieve suon mormora alquanto,
mentre l’uomo formò Prometeo forse
il duro fango distemprò col pianto
e co i sospir lo spirito gli porse.
Da Poesie, a cura di Michele Rak, Einaudi, 1978
Nessun commento:
Posta un commento