LA SORGENTE
Sradicata dal masso la sorgente
libera di contaminarsi
scioglie il suo sonno opaco
nella favella della fresca corsa,
ma infelice oramai
di non esser più niente
se non solo, per poco,
nella fragile stretta del ghiaccio.
Invano cerca un'evasione
rallentando la fuga
nel paesaggio di fuoco
come un albero di silenzio
rimpiangendo quand'era sotto il sasso
angelo di non essere:
anche il solo specchiare è una fatica,
e la più pura trasparenza
un'atroce violenza;
ché il breve strappo dei tuoni e dei lampi
la ricaccia a donarsi ed a corrompersi
nuovamente giù,
mescolata alla terra dei campi
nella sua eterna impura schiavitù.
da Contrappunto, bimestrale di poesia e arte, Anno VIII n. 6, novembre-dicembre 1984
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