venerdì 29 dicembre 2017

Francesco Dalessandro

TEMPO

L’ora serpe striscia lungo il muro
di cinta e si attorciglia
in spire silenziosa
quando la notte avvolge
la chioma del cedro e la tiene
così fino al mattino
finché il sole la rianimi
dal freddo nella luce

perché credere in te, tempo,
credere che solo
tu sia quel silenzio sottile
che emerge dall’ombra del giardino
imperturbato verde
nell’aria che si scalda
attorto alle radici della vita
e non anche l’acciaio che l’uccide?

(inedita)

mercoledì 27 dicembre 2017

Giovanni Pico della Mirandola

SONETTO 5

Amor, focoso giacio e fredda face;
Amor, mal dilectoso e dolce affanno;
Amor, pena suave et util danno;
Amor, eterna guerra senza pace.

Amor, tetro timor, speme fallace;
Amor, bugïa, fraude, sdegno e inganno;
Amor, false promesse, che l’uom fanno
gioir del mal come d’un ben verace.

Amore, amaro felle, amaro asenzio;
Amor, vane speranze e van desiri;
Amor, roco parlar, longo silenzio.

Amor, faville, lacrime e sospiri;
Amor, segnor crudel più che Mezenzio,
che gode sempre de gli altrui martiri.


da I sonetti, Edizioni La vita Felice, 1996

lunedì 25 dicembre 2017

Juan Ruiz

MENZOGNA E VERITÀ                     

«Menzogna o verità?
Chi può dire se l’amore,
più dall’una o dall’altra si disseti?
Se menzogna non allieti
il cuore più di tante verità?
e se con parole assennate
non mascheri l’altra un errore?».

Chiede l’amore parole
false o vere? Rispondono sguardi
che se veri hanno fuoco,
hanno l’ansia di piacere, se falsi
hanno solo vanità.

Trema nei veri il cuore,
mentre non hanno incanto
i falsi e con sospetto
guardano; se nei veri
sincero è il desiderio, poco ardore
è nei falsi che non suscitano affanno.

(inedita)


venerdì 22 dicembre 2017

Gaspara Stampa

CXXVII

Su, speranza, su fé, prendete l’armi
contra questa crudel nemica mia,
importuna e spietata gelosia,
che cerca quanto può di vita trarmi;

diasi uscita a’ sospir, verghinsi carmi,
sì che si sfoghi tanta pena ria;
trovisi dolce e grata compagnia,
sì che possa il dolor men danno farmi.

E, se questo non basta, un altro amore
si prenda, e lassi questo onde ora avampo,
e così vinca l’un l’altro dolore.

Perch’ogni fèra in selva, in prato, in campo
cerca per natural forza e vigore
di tentar ogni via per lo suo scampo.

da Rime, BUR, 2002



mercoledì 20 dicembre 2017

Vincenzo Cardarelli

FUGA

Brevi sono le forme

che il caos inquieto produce.
La vita è fiamma vinta.
Ogni cosa è costretta
in uno spazio imperioso.
Ascese immani s’appuntano
al vertice di un’ora
per ricadere dolorosamente
in una perduta impotenza.
Se poi ci si rialzerà,
non è certo.
A volte il destino divaga.
Attese di anni non bastano
a dar tempo di giungere a un momento.
E noi stringiamo la grazia
come una mano che si ritira.

da Poesie, Mondadori, Oscar Poesia, 1966

lunedì 18 dicembre 2017

Juan Ruiz

ESORCISMO                  

Provo ad esorcizzare la tua assenza
col ricordo il ricordo col rimpianto
ma il rimpianto ravviva il desiderio
che più punge più accresce il dolore
di averti perduta. Così ti perdo
due volte e perdendoti mi perdo
perché non ho pace e mi danno
dannandoti, donandoti in quest’ora
amara il mio corpo e la sua ombra
il mio sangue in lacrime e in versi
sciolto, in queste parole di rimpianto.
Piango i persi giorni foglie del tempo
che un vortice (tuo sguardo)
strappò dal ramo spoglio della vita
per farne dono alla tua libertà
perché tu ne eri degna, tu sola,
mia pena inespiabile e segreta.

(inedita)

venerdì 15 dicembre 2017

Raffaela Fazio

DI VOI, DI ME
(per i miei bambini, marzo 2011)

Forse un giorno scoprirete, miei bambini
che non mi conoscete
come si sa la storia di un paese
i fiumi, la bandiera o i suoi confini.
E infatti di me esiste
ciò che cambia
davanti al vostro passo forestiero.
Non posso che esser questo
per intero:
            tunnel di vento
scavato e riscavato nel presente
franoso e puntellato, opera d’arte.
Ma spero scoprirete, miei bambini
la luce che ci unisce
e senza forma
dà forma
a ogni stormire di stagione:
non c’è altra conoscenza
che l’amore.


 Da A garante il mistero (2012)

mercoledì 13 dicembre 2017

Luciano Folgore

TUTTA NUDA

Te, nuda dinanzi la lampada rosa,
e gli avori, gli argenti, le madreperle,
pieni di riflessi
della tua carne dolcemente luminosa.

Un brivido nello spogliatoio di seta,
un mormorio sulla finestra socchiusa,
un filo d’odore, venuto
dalla notte delle acacie aperte,
e una grande farfalla che ignora
che intorno a te
non si bruciano le ali,
ma l’anima.

lunedì 11 dicembre 2017

Juan Ruiz

SE NON È STATO SOLAMENTE UN SOGNO

Se non è stato solamente un sogno 
chinarmi sul tuo corpo, sulle tue labbra, 
io con tutta la forza del mio desiderio 
ora ancora ti stringo e ti possiedo,
felice tu d’essere stretta e posseduta,
perché possederti anche quando, lontana,
solo mi pensi è la grazia che l’amore
ti dà ogni giorno, rinnova ogni notte. 

(inedita)

venerdì 8 dicembre 2017

Rainer Maria Rilke

ANNUNCIAZIONE
(LE PAROLE DELL’ANGELO)

Tu non sei più vicina a Dio
di noi; siamo lontani
tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare a te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.
Sono stanco ora, la strada è lunga,
perdonami, ho scordato
quello che il Grande alto sul sole
e sul trono gemmato,
manda a te, meditante
(mi ha vinto la vertigine).
Vedi: io sono l’origine,
ma tu, tu sei la pianta.
Ho steso ora le ali, sono
nella casa modesta
immenso; quasi manca lo spazio
alla mia grande veste.
Pur non mai fosti tanto sola,
vedi: appena mi senti;
nel bosco io sono un mite vento,
ma tu, tu sei la pianta.
Gli angeli tutti sono presi
da un nuovo turbamento:
certo non fu mai così intenso
e vago il desiderio.
Forse qualcosa ora s’annunzia
che in sogno tu comprendi.
Salute a te, l’anima vede:
ora sei pronta e attendi.
Tu sei la grande, eccelsa porta,
verranno a aprirti presto.
Tu che il mio canto intendi sola:
in te si perde la mia parola
come nella foresta.
Sono venuto a compiere
la visione santa.
Dio mi guarda, mi abbacina…
Ma tu, tu sei la pianta.
Traduzione di Giaime Pintor

da Poesie, Einaudi, 1966


mercoledì 6 dicembre 2017

Halina Poświatowska

SEMPRE QUANDO VOGLIO VIVERE


sempre quando voglio vivere grido
quando la vita mi abbandona
mi afferro ad essa
dico – vita
non andartene ancora

la sua calda mano nella mia mano
la mia bocca al suo orecchio
sussurro

vita
– come se la vita fosse un amante
che vuole andar via –

mi aggrappo al suo collo
grido

morirò se te ne andrai 


Traduzione di Paolo Statuti

da Un’anima e tre ali – Il blog di Paolo Statuti


lunedì 4 dicembre 2017

Juan Ruiz

POST GAUDIUM VENERIS

Post coitum sempre triste
per l’uomo e ogni animale – così attesta
un’antica sentenza… No, per noi
non lo è mai stato, triste,
anzi sereno e confidente, lieta
ed appagata la conversazione
così, post gaudium veneris.

(inedita)    


venerdì 1 dicembre 2017

IL MADRIGALE

12 - Giordano Bruno

Non sta, si svolge e gira
quanto nel ciel e sott’il ciel si mira.
Ogni cosa discorre, or alto or basso,
benché sie ’n lungo o ’n breve,
o sia grave o sia leve;
e forse tutto va al medesmo passo
ed al medesmo punto.
Tanto il tutto discorre sin ch’è giunto.
Tanto gira sossopra l’acqua il buglio,
ch’una medesma parte
or di su in giù or di giù in su si parte;
e il medesmo garbuglio
medesme tutte sorti a tutti imparte.