mercoledì 30 ottobre 2019

Eloy Sánchez Rosillo


ALL PASSION SPENT

Costa fatica ammettere, se la felicità
finisce, che è finita, ed accettare
con dignità il vuoto terribile che segue
la bellezza. È finito l’incanto, la scintilla
che ormai non ci appartiene: tanta luce,
la meraviglia effimera che è simile
all’eterno. Ora i giorni riprendono le tristi
abitudini, tempo sgangherato
in cui si compirà il nostro destino
d’uomini. “Non è vero, non può essere
vera – diciamo – l’indigenza in cui
la vita all’improvviso ci ha lasciati,
siamo in un brutto sogno”. E rimuoviamo
ostinati la scoria della luce.
Ma non troviamo niente. E respiriamo morte.

traduzione di Francesco Dalessandro

da Chiave del sogno, Contatti Editrice, 2019


lunedì 28 ottobre 2019

Luigi Cannone

LA PERSIANA CHE S'ACCOSTA

Importa l'anima, l'antico inganno
che talvolta ci vive disperato
e tutto compone come migrando
e tutto a questo cielo chiaro sfila.
Sarà un nulla il succedere di noi
nel tempo, la persiana che s'accosta,
l'uccello che s'imbuca tra le piante.
È l'anima che asciuga il temporale.


da Il campo di nessuno, Contatti, 2019

venerdì 25 ottobre 2019

E. E. Cummings


LA MIA GIOVANE DONNA AVRÀ ALTRI AMANTI  
               

La mia giovane donna avrà altri amanti                
ma nessuno col cuore più saldo del mio
quando mostra gradevole al mio desiderio
il fremito affamato del suo corpo possibile.

Da nessun’altre braccia più terribile l’urlo
e nessun’altre labbra fameliche di spremerla
nessun altro verso lei mia signora potrà fare
quel che il mio sangue fa, quando la prendo e bacio

(o se a volte nudamente m’invita
a vincerla in profondo nell’intera nudità
la sua carne è uguale a tutti i violoncelli della notte
contro il violino solo del mattino)  

da ciò che navi e fiori dicono più remota
cosa, il suo bacio con furia mi comprende
come fulgida foresta d’agili alberi enormi
– perciò importa se avrà altri a centinaia?

lei ricorderà, sono certo, le mie mani

(e non è bene di questo esser geloso.)
La mia giovane brama non avrà altre donne.

Traduzione di Francesco Dalessandro

Da Etcetera: The Unpublished Poems, Liveright, 1983


mercoledì 23 ottobre 2019

Franco Fortini

SAPESSI

Sapessi il male che soffro, lontano da te, piangeresti.
   Ma non esser felice, se t'abbandoni, e vinci!

Quando per te patisco mi consola un'altra creatura:
   Suo è il pianto che odo in cuore, quando mi perdo in te.


da Tutte le poesie, Oscar Mondadori, 2014

lunedì 21 ottobre 2019

Argia Sbolenfi (alias Lorenzo Stecchetti alias Olindo Guerrini)

LA CAPRETTA

                             Florentem, cytisum sequitur lasciva cappella.
                                                                       Virgilio, Ecl. II, 64


Quando trovo qualcun che me la mena,
La mia capretta, a pascolar sul monte,
Tutta la sento di dolcezza piena
Guizzar pel gusto che le brilla in fronte:

E se poi qualchedun me la rimena,
Corro tosto a lavarla ad una fonte,
Indi l'asciugo, e non è asciutta appena
Che a trastullarsi anco le voglie ha pronte.

Sempre sana e piacente, al caldo e al gelo
Va intorno e con gli scherzi altri diletta,
Tanto la tenni e l'educai con zelo.

Eccola qui che una carezza aspetta,
Fresca, pulita e non le pute il pelo...
Dite, chi vuol baciar la mia capretta!

da Rime, Scriba studio edizioni, 1999

venerdì 18 ottobre 2019

Francesco Dalessandro


IL CLANDESTINO                
un apologo

I

L’abbiamo cercato in ogni angolo di casa
dalle camere alle scale alla cucina
senza trovarlo il topino che Gina
ci ha detto d’aver visto arrampicarsi
dietro la libreria, ci siamo dannati
spostando i mobili i letti gli armadi
cercandone le cacche lungo i muri
sotto i divani… niente! preoccupati
che durante la notte rovistasse
in giro abbiamo preparato un’esca
avvelenata e siamo andati a letto
sperando non ci svegli il suo squittìo
d’agonia perché spinto dalla fame
ha morso quel boccone avvelenato

II

l’esca era intatta quando stamattina
siamo scesi per fare colazione:
sia stato furbo o solo fortunato
che gran sollievo per noi non trovare
il suo cadaverino da gettare
in qualche buca o dentro l’immondizia!
mi son detto che forse dovevamo
lasciargli qualche scaglia di formaggio
invece di provare a avvelenarlo
perché era certo un profugo affamato
un rifugiato che cercava asilo
politico o un migrante clandestino
da un solaio o una stalla dove un gatto
assassino cercava di mangiarlo

(inedita)


mercoledì 16 ottobre 2019

Luigi Amendola


MA TU SEI LA MIA STELLA

Ma tu sei la mia stella,
mia rovina,
ché un niente ci distanzia
anima sola.
E vedi l’occaso t’ammoina
nell’aura, nell’ovale imbronciato
mia vaghezza e spina.
Ed ho ritegno, vedi,
a nominare le coppe
i fianchi molli e le anche,
il grembo capelvenere.
E bevo quest’attesa, bevo la volta,
il lento dorso
il calco a ferro e dolce fiamma,
il cuore tuo ronzone, donna.


dalla raccolta inedita Acquedotto felice




lunedì 14 ottobre 2019

Argia Sbolenfi (alias Lorenzo Stecchetti, alias Olindo Guerrini)

UNA FAVOLETTA MORALE

Un tonno innamorato
Lesse i Promessi sposi
E tutto riscaldato
Da sensi religiosi,
Andò pianin pianino
A farsi Cappuccino.

                 Morale

Fai bene se t'astieni
Dal legger libri osceni.

da Rime, Scriba Studio Edizioni, 1999

venerdì 11 ottobre 2019

Francesco Dalessandro

CANZONETTA MORTALE



                                        W. B. Yeats

Finché ci arse il fuoco
non importò sapere
se era maschera o volto
riflesso nello specchio

però quando nel gelo
morì l’ardente cuore
la mente ne fu vinta
si ravvivò il dolore

(inedita)



mercoledì 9 ottobre 2019

Luigi Cannone

PASSEGGIATA TRA LE VITI


M'attende sulla soglia il mondo vero,
la luce in esso fusa e la distanza
d'un lontano, azzurrissimo abbuiare.
Così scende alla terra l'immutabile
profumo di tempesta e il gelsomino
farsi notte tra i macigni, segreto
lo sbocciare d'un vuoto tra le viti.


da Il campo di nessuno, Contatti, 2019

lunedì 7 ottobre 2019

Luigi Amendola


QUI APPRODANO I VOLI DEI MERLI


Qui approdano i voli dei merli,
i passeri smarriti da gravidi cieli;
qui i vortici d’acqua e di libeccio impastano
di malagioia la tempra del cuore:
confondono il paesaggio nell’attesa,
al sapore acerbo di mandorli e pruni,
al livore di neon e vetrine marzapane.
E noi, colti a spiare orizzonti
e flebili richiami d’allodola,
fischi di vapori, latrati, acque
di fontane e pianti di creature, noi
in queste poche cose navighiamo i giorni.


dalla raccolta inedita Acquedotto felice

venerdì 4 ottobre 2019

Patrick Angiulli


FATTI DI CRONACA


Quarto fatto

un cane
morto in mezzo alla strada
schiacciato dalle ruote
di un’auto o forse di un
grosso camion

                           un grosso
pastore tedesco
una femmina che era
appartenuta alla giovane wanda
si è saputo da alcuni
testimoni

il ritrovamento del
cadavere della ragazza
è avvenuto al tramonto quando le
ricerche hanno ristretto
l’area
          era
in un
fossato che corre
al lato della strada

la scomparsa di wanda
era stata denunciata dal padre
quella stessa mattina quando si
era accorto che la sera
non era rientrata
(o forse era uscita di nuovo
prima che lui si
svegliasse?)
                       la casa
è isolata lungo la
statale non molto trafficata specie lì
dove corre verso nord
e fa una curva per entrare
nella vecchia pineta

proprio lì la locale
polizia l’ha provata
la povera wanda semi-
nuda col
capo
sfondato da
un
sasso
forse

il medico
legale ha
detto che ha
subito violenza
e che sul
cadavere non ci
sono tracce che possano aiutare
a capire chi possa
essere stato

il padre
è disperato non sa
spiegarsi come possa
essere accaduto né con chi
fosse uscita la figlia la sera
prima

ragazza solitaria
sempre solo in compagnia
di quel cane

potrebbe aver chiesto
un passaggio a qualche camion
che transitava sulla statale per tornare
a casa

nessuno l’ha vista
la sera prima nessuno l’ha
incontrata
forse non
sapremo mai
chi l’ha uccisa



Traduzione di FD


Da News items. Found poems, Brook&son, 1995




mercoledì 2 ottobre 2019

Rodolfo Di Biasio

POEMETTO DELL’ATTRAVERSAMENTO


1.

Là dove il mare
si congiunge al suo cielo –
è quello il luogo del congiungimento? –
frana l’umano nostro tempo
vi si sperdono 
pensiero e accadimento
Si fa maceria
– e d’acchito –
l’opera di noi
artieri di faticosi sogni

2.

Solo camminanti
da sempre camminanti
dentro e fuori di noi
Le strade le attraversammo tutte:
ora solari strade
ora tagliate dal nevischio
dal vento demolitore

E le altre aggrumate
I grovigli di dentro 
ancora
tutti da sciogliere

3.

Nelle quiete notti
quando il silenzio
fascia e sillaba le cose
chi di esse ci farà innocenti?

(inedita)