venerdì 29 dicembre 2023

Massimo Morasso

 PER ANNI, IN CERCA DI SOLLIEVO


Per anni, in cerca di sollievo,

ho tratto dai ricordi le parole,

ma adesso il mio paesaggio si è invertito.


Ora ho levato

il mondo e

vivo solo negli anfratti

meno esposti del reale:

sono una nostalgia celeste

ardentemente arresa al suo delirio.


da Frammenti di nobili cose, Passigli. 2023

mercoledì 27 dicembre 2023

Sauro Albisani

 ESTASI E WELFARE


Un uomo esce di casa,

va al lavoro,

non importa quale,

è il suo calvario,

ha soldi, ha sonno.

e tuttavia il lavoro

gli è necessario,

non importa quale;

per smemorarsi deve

battere i denti,

farsi del male,

non pensare. Adesso

ancora una volta

proverà ad uscire

da se stesso,

dai suoi affanni,

dai suoi malanni.

Prima di rincasare

si fermerà alla coop

per la spesa. Questo

ogni giorno; più o meno

per settant'anni.

Stop:


da In bilico, Passigli, 2023

lunedì 25 dicembre 2023

Geoffrey Hill

 

TRISTIA: 1891-1938

Un commiato da Osip Mandel’štam

 

Difficile amico, avrei preferito te a loro.                    

I morti si tengono le loro vite sigillate

E io arrivo di nuovo troppo tardi. Troppo tardi

I saluti, nugoli di polvere e grida sfrontate.

 

Dalla desolazione si levano immagini

Guarda... rovine sulla pianura...

Qualcuno si scruta le mani, qualcun altro

Striscia in cerca di cibo nei campi lungo la strada.

 

La tragedia ci tiene tutti in conto.

Anche se non ci tocca, però è là –

Integra, insaziabile – un duro cielo estivo

Che si appaga di questo, che raggiunge il proprio scopo.


Traduzione di Francesco Dalessandro

da Collected Poems, Oxford University Press - New York 1986

venerdì 22 dicembre 2023

Roberto Pazzi

 SARA' COME CAMBIARE CASA


Partire, andarsene e chiudere

le finestre dell'abituale paesaggio,

e poi sorprendersi fra case ancora in piedi

dopo la scossa,

sentire prima un bisbiglio,

poi voci sempre più chiare,

capire che è nata un'altra lingua

e tu la sai.

Ti sfilerai dalla memoria

che va in polvere e sarai Lazzaro

che non ricorda, non sa più chi è.

Sì, la tua vita, la tua lingua

ti lasciano,

non sarà difficile.

dirai amore ancora,

con una nuova parola.


da Un giorno senza sera, La nave di Teseo, 2020



mercoledì 20 dicembre 2023

Roberto Pazzi

 Rammaricato per la scomparsa dell'amico, proseguo la pubblicazione di alcune poesie di Roberto. 


17 GIUGNO 1977


Cenava Napoleone a Waterloo stasera,

dava gli ordini per la sveglia,

riceveva gli ultimi messaggi,

compiva gesti che sapeva

sarebbero rimasti poi nella memoria.

Le sentinelle si preparavano al cambio.


da Un giorno senza sera, La nave di Teso, 2020

lunedì 18 dicembre 2023

Roberto Pazzi

 SERENI


Ora la mia mano mi ricorda

la tua. Non solo per il polso

stretto da cui l'anima

pareva sforzarsi di uscire

subito dove il pensiero

si congiunge al gesto

ma per la scrittura

che pareva minacciare

pensieri dispersi,

inarcarsi sulle punte

volgendosi indietro

agli ultimi sbadati della fila,

allo snodato serpente degli anni,

alla stella variabile, già fredda.

Se qualche regno patisce violenza

è quello dove tu sei passato,

caduta l'ansia di curare

che tutti, proprio tutti,

fossimo passati.

Perché c'è un punto del mondo

che tu sapevi non reggere il peso

dell'odio, un ponte percorribile

sola da certo peso delle parole

ma che nessuno della marcia

doveva temere.

Lo portavi tu,

il peso del segreto, per molti

che scrivevano e non capivano

l'imitazione del silenzio.


da Un giorno senza sera, La nave di Teseo, 2020




venerdì 15 dicembre 2023

Roberto Pazzi

 A LEOPARDI, CHE VOLEVA SCRIVERE


A Leopardi, che voleva scrivere

un romanzo, non riusciva di trovare

un nome per il protagonista.

I Giulio Rivalta e i Silvio Sarno

e gli Eugenio che gli uscivano

dalla testa, non facevano mai

procedere lo scritto oltre

qualche garbata bella pagina.

A Foscolo invece venne in aiuto

subito la Musa col suo bravo

Jacopo Ortis e ancora più tardi

con Didimo Chierico.

Leopardi, insomma, non fu fortunato

neanche in questo.

Mi sono chiesto tante volte

che romanzo avrebbe scritto

Leopardi, ma Giulio Rivalta,

Silvio Sarno ed Eugenio

non sono personaggi di Pirandello,

non parlano.

Qualche sillaba in più,

qualche suono che non va,

qualche scontata assonanza

o altro che non capisco,

non mi fa immaginare niente

della loro vita né a Recanati

né a Roma, la città che il poeta

aveva appena visto.

Non sarà che i nomi hanno un potere

che neanche i poeti più grandi

sanno calcolare?

non sarà che tutto quello che s'è scritto

s'è scritto da sé per l'incontro giusto dei suoni?


da Un giorno senza sera, La nave di Teseo, 2020

mercoledì 13 dicembre 2023

Roberto Pazzi

 LA FINESTRA


Consumata dai voli delle tortore

guarda a nord.

I mesi affollano la luce

ed è tutta bianca.

La pianta curva le foglie verso

il varco, dopo la lunga notte.

Gli uccelli volano da un lato

all'altro della luce

ma non verrà mai il sole.

E' la perfezione della casa,

la verità delle sue porte

e delle alte finestre.


da Un giorno senza sera, La nave di Teseo, 2020

lunedì 11 dicembre 2023

Roberto Pazzi

 Rammaricato per la scomparsa dell'amico, proseguo la pubblicazione di alcune poesie di Roberto. 


L'ACQUA


Quando ho sete faccio scorrere

a lungo l'acqua, vorrei poterla

bere più fresca, sempre più fresca.

Mi è capitato di non potermi decidere

e di rimanere col bicchiere vuoto in mano,

pensando all'acqua che berrei

se attendessi ancora un poco.

E' una differenza così leggera

da riempire il mare nell'attesa:

c'è qualcosa di così mortale

nell'acqua, che ieri ho tremato

sentendo un bambino dire "ho sete".


da Un giorno senza sera, La nave di Teseo, 2020




da Un giorno senza sera, La nave di Teseo, 2020

venerdì 8 dicembre 2023

Roberto Pazzi

Rammaricato per la scomparsa dell'amico, proseguo la pubblicazione di alcune poesie di Roberto. 


ANAMNESI


Come se una mattina potessi svegliarmi

con le ali d'un uccello

e mi ricordassi d'essere stato un uomo

solo in qualche trasalimento oscuro,

uno di quegli sforzi di memoria

che lasciano sfinito.

Così nel mio corpo cerco quello di un altro

ogni volta che mi agita il sangue

un richiamo, un gesto, un verso

di una lingua che non conosco

e che pure ascolto come dovessi,

sapessi parlarla.

Si può pensare del sangue

come di un relitto del mare.

Perciò interrogo le mie mani, il mio dolore,

le macchie delle mie unghie,

le tracce delle mie impronte:

un giorno, se ricorderò, parleranno.


da Un giorno senza sera, La nave di Teseo, 2020

mercoledì 6 dicembre 2023

Roberto Pazzi

 Sabato scorso è morto Roberto Pazzi, poeta e scrittore, ma soprattutto amico da oltre quarant'anni. Fra pochi giorni sarebbe uscito il suo ultimo libro, La doppia vista, in libreria dal 12 dicembre per "La nave di Teseo". Il primissimo ricordo personale che mi viene in mente è il nostro scambio di lettere, iniziato da lui dopo aver letto alcune mie poesie, non ricordo più dove, Il secondo è una enorme cartella blu che mi affidò nel 1982, quando passai a Ferrara, in Contrada della Rosa - dove ha sempre abitato. La cartella conteneva il primo, straripante nucleo di quelli che sarebbero diventati, negli anni successivi, i suoi primi due romanzi, il bellissimo Cercando l'Imperatore e La principessa e il drago.   Il rimpianto per l'amico perduto si mescola con il dispiacere per un'altra autentica e intensa voce poetica che tace. Per ricordare Roberto, e suscitare il suo ricordo anche nei lettori di questo blog, da oggi leggeremo alcune sue poesie, tratte dal suo ultimo libro poetico, l'antologia personale Un giorno senza sera, edito nel 2020 da "La nave di Teseo". Cominciamo con la prima poesia della sua  antologia. Si tratta di un breve testo, lodato a suo tempo da Vittorio Sereni, primo mallevadore della poesia di Roberto:


DA UN BELVEDERE DELLA VAL DI MAGRA


Una volta, io lo so,

qui c'è stata la gioia.

L'aria ne trema ancora.


Ancora non si è spento lo stupore 

della valle

a vedersela un giorno andar via.


Bocca di Magra, 1969





lunedì 4 dicembre 2023

Sauro Albisani

 A MIA MOGLIE


Questa donna che stanca sparecchia

la mia tavola dopo la cena;

che per tutti è già quasi una vecchia

con le gote segnate; e appena

un momento è trascorso da quando

ha versato nei calici il vino

delle nozze, e rideva brindando

al futuro; io solo indovino

come fu: riapro gli occhi, mi volto

quando lei se ne va, mentre il nulla

accarezza famelico il volto

di una dolce fanciulla,


da In bilico, Passigli, 2023

venerdì 1 dicembre 2023

Fabio Ciriachi

 I CANI


 Hai visto quanto sono sensibili

i cani a chi sta vicino al nulla?

Adorano i bambini per l’odore

misterioso che resta loro addosso

senza nemmeno rendersene conto

di provenire da lì, dall’incanto

comune alla nascita e alla morte

del niente che diventa tutto e niente.

I cani sanno bene che i vecchi

muovono in direzione di quel nulla

hanno lo stesso odore dei bambini

e ne restano attratti quasi come

fosse un invito ad accompagnarli

così che non li colga la paura

quando l’ultimo oriente si svapora

e le carezze tornano nel nome.


da Tempo, soltanto tempo, Il Labirinto, 2023