lunedì 25 giugno 2012

Isaac Rosenberg


NOTTURNO


Il giorno come un fiore d’oro scolora sul suo letto cremisi;
poiché la notte dalle molte stanze si schiude a serrarne la dolcezza;
da cielo e terra stretti insieme si spande una quiete opprimente,
da una coppa ricolma bevono i nostri cuori l’oscuro splendore.


Poiché il fiato sospeso della bellezza fa rabbrividire le sacre caverne della notte,
venti celesti calano dolcemente luccicando e mani misteriose accarezzano
le nostre pallide fronti con l’estasi rinfrescante della tenue luce stellare
stillante dalle azzurre pareti della notte in veli d’infinito incanto.


Traduzione di Francesco Dalessandro



da The Collected Works of Isaac Rosenberg, Chatto and Windus, London, 1984

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